I BANDI
DI SFIDA
I proclami di sfida sono dei discorsi provocatori e goliardici, letti o recitati, con i quali i tre Rioni si lanciano la sfida per la conquista del Palio.
L’ordine di lettura del proclama di sfida è inverso rispetto all’ordine di arrivo del Palio dell’ultima edizione. (es. il primo a leggere il proclama è l’ultimo arrivato).
È auspicabile che i Proclami di Sfida vengano ideati valorizzando il territorio, magari in dialetto angelano, e comunque, non utilizzando riferimenti posteriori al 1899 (musiche, abiti, mezzi di scena, etc …).
Le provocazioni devono essere rivolte unicamente ai Rioni o a personaggi generici e riguardare esclusivamente l’ambito del Palio.






SONO VIETATE offese personali e riferimenti a fatti personali avvenuti fuori dall’ambito
del Palio. Sono altresì vietate bestemmie, riferimenti blasfemi, discriminatori, omofobi e razziali.
Ogni Rione ha a sua disposizione un tempo massimo di 25 minuti per l’eventuale allestimento delle scenografie, leggere/interpretare il Proclama e per disallestire e lasciare la piazza palcoscenico nel modo in cui trovata all’inizio:
Lungi dal voler applicare censure alla creatività dei Rioni, si invitano gli stessi a prestare grande attenzione nella stesura dei testi dei bandi e nella messa in scena in merito
PENALITA'
Anche se non oggetto di valutazione da parte di nessuna giuria il Rione che non rispetta quanto descritto prima può intercorrere in una o più delle seguenti penalità:
– Penalità riferite al rispetto dei testi
– Bestemmie, riferimenti blasfemi, discriminatori, omofobi e razziali oltre all’interruzione immediata del proclama, il Rione subirà 2 punti di penalità che sarà detratto alla stesura della classifica finale.